CALTAGIRONE – L’ALS-MCL Sicilia ha elaborato e promosso una innovativa attività educativa e formativa rivolta agli immigrati presenti sul territorio nazionale, basata su un gioco che è stato messo a disposizione delle proprie articolazioni territoriali, contro i tristi e deprecabili fenomeni del “lavoro nero” e del “caporalato”. E nel comprensorio del Calatino-Sud Simeto tale progetto, denominato “PLAY TO WORK”, è stato proposto nei centri territoriali della intraprendente Cooperativa “San Francesco”, a cura del Circolo ALS-MCL Calatino, presieduto da Daniele Rinaldi. Ciò perchè il progetto mira proprio ad essere promosso all’interno dei centri di accoglienza, perché è il luogo dove i migranti vengono accolti ed ospitati non appena arrivano in Italia. Quale migliore luogo, secondo l’Associazione Lavoratori Stranieri-Movimento Cristiano Lavoratori, presieduta in Sicilia da Paolo Ragusa, per istruire e formare i migranti con questo “educational training che propone dei contenuti informativi in modalità ludica. La modalità di apprendimento è “face to face”, a contatto con i professionisti del mestiere: operatori legali, assistente sociale e mediatore culturale che propongono una formazione in modalità partecipativa agli immigrati, agevolando l’apprendimento di nozioni e informazioni utili alla prevenzione dello sfruttamento lavorativo tramite dei moduli interattivi e con la partecipazione ad un gioco da tavolo. Lo scopo del gioco è quello di spiegare il contesto sociale e lavorativo in Italia, mettendo in evidenza tutti gli strumenti di prevenzione e protezione che la normativa italiana mette in atto per evitare lo sfruttamento lavorativo. L’attività ha anche la funzione di aiutare lo straniero a maturare da sè le risposte alle problematiche che con maggiore difficoltà tendono ad emergere. In tal modo si mettono in atto strumenti per la sensibilizzazione alla riflessione e alla prevenzione su tematiche concrete e di rilevante importanza. Il gioco ha l’ efficacia anche come attività proposta al personale della struttura in quanto delinea quali siano le modalità per veicolare contenuti utili a beneficio degli ospiti. I moduli formativi prevedono 3 aree principali a cura di professionisti del settore: comunicazione-mediazione, area sociale e area legale. A seguito della formazione verrà spiegato pure il funzionamento del gioco “PLAY TO WORK”. Il gioco si svolge in 3 squadre formate da massimo 3/4 giocatori per squadra. E’ ideato per fornire dei contenuti conoscitivi agli immigrati presenti nei centri di accoglienza o arrivati in Italia da poco. Il conduttore è un membro dell’equipe di “PLAY TO WORK” o un esperto nel settore immigrazione. Dopo l’assegnazione delle pedine al singolo o al gruppo le pedine si lanciano i dadi e se si capita sulle caselle media, sociale o legale è necessario rispondere alle domande. Le caselle buone prassi offrono una panoramica di progetti che hanno intrapreso delle azioni significative nei confronti dello sfruttamento lavorativo. Il vincitore è colui che completerà per primo il percorso. “L’attività promossa da A.L.S.-MCL Sicilia -spiega il presidente Paolo Ragusa- è svolta in maniera partecipativa e interattiva con gli ospiti ed è possibile riproporla a distanza di tempo per meglio sviluppare i contenuti”. Salvo Cona
Grazie all’ALS-MCL Sicilia, nei centri territoriali della Cooperativa “San Francesco”, il gioco-progetto “PLAY TO WORK” per formare i migranti contro “lavoro nero” e “caporalato”