Le domande già compilate per far venire in Italia e assumere lavoratori stranieri nell’ambito dei flussi 2023 hanno sfondato quota 600 mila a fronte di 136 mila ingressi autorizzati dal governo. È quanto emerge dai numeri forniti dal ministero dell’Interno. In una nota il Viminale spiega che tra il 30 ottobre e il 26 novembre — la finestra temporale di pre-compilazione — risultano inserite sul Portale servizi (sezione Sportello unico Immigrazione) 607.904 domande, «delle quali, in particolare, 253.473 relative al lavoro subordinato non stagionale, 260.953 relative al lavoro stagionale, 86.074 al settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria».
«Carenza di manodopera»
I dati sono in netto balzo rispetto agli anni passati anche a fronte di un aumento del numero di visti di lavoro annuali che nel 2026 dovrebbero salire a 165 mila. Le organizzazioni imprenditoriali italiane, sottolinea il Financial Times, hanno salutato il progressivo aumento della quota di lavoratori extracomunitari come un primo passo importante per affrontare la carenza di manodopera, ma affermano che sarà necessario fare di più, visto il numero di lavoratori italiani che stanno raggiungendo l’età della pensione. Bankitalia e Istat stimano che la popolazione in età lavorativa si ridurrà di 6 milioni entro il 2040. «L’agricoltura italiana dipende già da lavoratori stranieri per circa il 32% del suo fabbisogno annuale di manodopera», ricorda il quotidiano britannico.
Le procedure
A livello operativo le domande per i permessi di lavoro potranno essere inviate, tramite il portale apposito, secondo il calendario dei «click day» definito dal decreto flussi. Dal 2 dicembre per i lavoratori subordinati non stagionali cittadini di Paesi che hanno accordi di cooperazione con l’Italia; dal 4 dicembre per gli altri lavoratori subordinati non stagionali (anche del settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria); dal 12 dicembre per i lavoratori stagionali. «Tutte le domande potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2023», ribadisce il ministero dell’Interno. «Qualora l’istanza non rientrasse in quota in base all’ordine cronologico di presentazione, il datore di lavoro visualizzerà sul portale ALI il seguente avviso “La pratica risulta al momento non in quota”».
Fonte: https://www.corriere.it/economia/lavoro/23_dicembre_01/decreto-flussi-2023-record-richieste-lavoratori-stranieri-oltre-600-mila-136-mila-ingressi-ad43fc18-902e-11ee-9247-bf5c6a771d8e_amp.html#amp_tf=Da%20%251%24s&aoh=17014382524731&csi=0&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com