L’uomo, marocchino, è in Italia dal 1987. I giudici: “Ha i requisiti per la pensione di vecchiaia”
“A 71 anni non mi assumono più”. Ha rischiato di perdere il permesso di soggiorno per la mancanza di un reddito adeguato, pur avendo il diritto a percepire almeno la pensione di vecchiaia, un uomo di origini marocchine che vive in Italia dal 1987 e che da allora, fino al 2016, ha lavorato regolarmente. Il Tar del Piemonte ha risolto la situazione annullando, lo scorso 11 gennaio, il provvedimento preso dalla questura di Torino nell’aprile del 2023. L’uomo ha avuto un’occupazione per 29 anni (sia pure con qualche pausa) e ha cessato ogni attività solo quando ne ha compiuti 65.
Il Tar ha sottolineato che, se è vero che per sei anni è stato a reddito ‘zero’, e quindi al di sotto della soglia minima, è anche vero questo gli è capitato a “un’età anagrafica in cui la gran parte dei residenti, che siano cittadini italiani, comunitari o extracomunitari, si trovano ormai in età da pensione”.
Il pasticcio potrebbe essere sorto perché l’anziano aveva chiesto alla questura il rinnovo del permesso di soggiorno per “attesa occupazione”. Fu sicuramente un errore (il Tar ha parlato di iniziativa “non del tutto appropriata”) che però ha comportato la bocciatura dell’istanza per “mancata produzione di un reddito adeguato”. I giudici ora hanno ordinato alla questura di rivedere il caso alla luce dell’effettiva condizione del settantunenne. Il quale, come ribadisce la sentenza, “ha maturato, e anche da tempo, i minimi e l’età per ottenere la pensione di vecchiaia”. Un requisito che dovrebbe permettergli di ottenere il permesso richiesto.
Fonte: https://torino.repubblica.it/cronaca/2024/01/19/news/senza_lavoro_71_anni_perde_il_permesso_di_soggiorno_vince_al_tar-421919791/