Sono stati rivalutati dall’Inps insieme alle soglie ISEE. Un sostegno per tutti i lavoratori, anche stranieri. I requisiti
L’Inps ha rivalutato per il 2024 e comunicato qualche giorno fa con un messaggio gli importi dell’Assegno unico e universale per i figli a carico e le soglie dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) .
L’Assegno unico e universale, spiega l’Inps sul suo sito, è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico attribuito per ogni figlio: fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni); senza limiti di età per i figli disabili. Riguarda tutte le categorie di lavoratori: dipendenti (sia pubblici che privati); autonomi; pensionati; disoccupati; inoccupati.
Al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio, è necessario che il richiedente sia in possesso congiuntamente dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, nel dettaglio:
sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi. L’assegno unico spetta anche ai titolari di altri tipi di permesso di soggiorno, come chiarito dall’Inps nella circolare del 9 febbraio 2022, nel messaggio del 25. luglio 2022 e nella circolare n. 41 del 07.04.2023.;
sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
sia residente e domiciliato in Italia;
sia o sia stato residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale;