Assindatcolf, l’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, ha chiesto una revisione urgente del Decreto Flussi, ritenendo le attuali quote insufficienti per il settore dell’assistenza familiare. Con il 70% della forza lavoro impiegata nel settore composta da lavoratori stranieri, le quote previste non bastano a soddisfare la crescente domanda di colf, badanti e baby sitter.
Il presidente di Assindatcolf, Andrea Zini, ha sottolineato l’inadeguatezza delle attuali procedure del Decreto Flussi, come il sistema del click day. “Abbiamo chiesto al Governo, tramite il Tavolo tecnico istituito presso Palazzo Chigi, di prevedere regole specifiche per il settore domestico, consentendo assunzioni al di fuori delle quote triennali”, ha dichiarato Zini.
Assindatcolf propone un sistema che permetta di presentare domande di assunzione in qualsiasi momento dell’anno, basato sulle reali necessità delle famiglie, e di snellire le procedure per l’ingresso dei lavoratori stranieri, includendo il rilascio di un permesso di soggiorno annuale rinnovabile.
Nel caso in cui questa richiesta non venisse accolta, l’associazione chiede che, come avviene per l’agricoltura, le quote per il settore domestico possano essere gestite direttamente dalle associazioni datoriali rappresentative e adeguate al fabbisogno reale. Secondo il Rapporto 2024 Family (Net) Work, nel 2025 saranno necessari 18.626 lavoratori domestici non comunitari, mentre il prossimo Decreto Flussi prevede solo 9.500 quote, insufficienti per coprire le esigenze delle famiglie italiane.