Il Protocollo quadro prevede attività di contrasto al caporalato, allo sfruttamento lavorativo e al lavoro nero con un’ottica che pone al centro la tutela del lavoratore.
L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) hanno rinnovato per ulteriori 2 anni il Protocollo Quadro di Collaborazione per il contrasto allo sfruttamento lavorativo, attivato nel 2021,
Le attività di contrasto al caporalato, allo sfruttamento lavorativo e al lavoro nero previste da protocollo avranno come obiettivo prioritario la tutela del lavoratore. Durante i tre anni e mezzo di lavoro in questa direzione sono stati raggiunti 17.000 lavoratori cittadini di paesi terzi, mentre durante le operazioni di vigilanza sono state sentite 11.000 persone. 655 lavoratori cittadini di paesi terzi sono stati supportati nella denuncia di una situazione di sfruttamento o caporalato, di cui 243 casi sono stati segnalati ai sistemi di protezione. Tra questi lavoratori, oltre 250 sono i permessi di soggiorno ex art. 18 e art. 22 TU Immigrazione rilasciati o in fase di rilascio
Dopo le esperienze dei progetti “Alt Caporalato!” e “Su.pr.eme”, a dicembre 2022 la cooperazione tra OIM e INL ha portato alla nascita di ALT Caporalato D.U.E., progetto che intende contribuire a perfezionare il modus operandi delle Istituzioni nel contrasto allo sfruttamento lavorativo e a rafforzare la capacità di comunicazione con i lavoratori cittadini di paesi terzi, rispondendo alle loro esigenze e mettendoli in relazione con gli enti di tutela. Per fare questo, oltre alle attività di task-force e di vigilanza ordinaria sono stati attivati, in diversi contesti territoriali dal sud al nord del paese, degli sportelli di ascolto multilingue, sempre con il coinvolgimento dei mediatori culturali OIM specializzati.
Il partenariato tra OIM e INL si integra perfettamente con il modello delle Linee Guida Nazionali promosse dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che attualmente sono in fase di implementazione a livello regionale. Questo sistema, a partire dall’identificazione delle vittime di sfruttamento, mira a facilitare il percorso di assistenza, protezione e inclusione socio-lavorativa attraverso una cooperazione virtuosa tra pubblico e privato